Questo è il nostro Borgo San Giovanni, il mio Borgo , dove abito da oltre dieci anni.
Io non devo “venirci” in occasione delle Elezioni amministrative per conoscerlo.
Di questo Borgo io conosco ogni storia, conosco ogni canadese di tetto scoperchiata, ogni angolo di muro scrostato, ogni sacchetto di immondizia gettato fuori posto, ogni orticello con i pomidoro, ogni nasino di bimbo con il moccio che ho pulito, ogni lutto a cui ho partecipato, ogni lacrima versata nel nascondimento, ogni compleanno, ogni inevitabile bega con il vicinato, ogni abbaiare di cane e miagolare di gatto, ogni porta che ha visto scivolare dentro in silenzio e nell’anonimato la busta del supermercato.
Conosco ogni festa condivisa in allegria, conosco ogni anziano che ci ha lasciato ed ogni anziano che non viene lasciato solo, conosco ogni inverno, conosco le nevicate epocali del 2012 e del 2017, conosco ogni partenza e conosco ogni arrivo, conosco come sia cambiato in questi dieci anni, conosco i volti, conosco i bisogni, conosco le speranze e le aspettative.
Io non devo venire ad ascoltare i suoi abitanti e fare passerelle preelettorali dopo cinque anni di silenzio e di estraneità alle criticità generali, conditi, peró, di piacerini personali fatti a questo o a quello.
E se sono candidata in una lista elettorale è precisamente perché ho valutato che con la vittoria di questa lista, così come l’ intero territorio di Pizzoli riceverà beneficio, anche questo quartiere, che non è un ghetto dove venire ad attingere voti ma è un quartiere con la sua grande dignità, un quartiere da dotare di migliori servizi da rendere più accogliente nell’aspetto, da utilizzare appieno per le sue future potenzialità, anche questo quartiere, dicevo, riceverà nuova linfa e nuova vita. Borgo San Giovanni non è un “caso” da trattare a parte in un trafiletto sul programma elettorale, ma un luogo con le sue caratteristiche che però si inserisce nell’economia generale di qualificazione e riqualificazione del territorio, ed è innanzi tutto una risorsa, la cui esistenza si deve esclusivamente alla intelligenza e lungimiranza di Gianni Anastasio che nel 2009 ottenne, standocene la possibilità e le premesse, che invece delle 40 unità abitative previste, ne venissero realizzate 168.